Nel mondo c'è una piovra, nera e grossa, che si muove nell'oscurità ma che muove i fili dell'esistenza umana: questa piovra è la mafia. Tutti la conosciamo, tutti ne abbiamo paura. Ma esiste anche un movimento forte, spontaneo, solidale, che la combatte dal basso, non aspettando le istituzioni, non aspettando ordini. È l'antimafia. Della forza, della vitalità e dell'energia che uomini e donne mettono nella lotta alla malavita organizzata parla Eloisa Zerilli nel suo saggio d'esordio "Strategie comunicative nel dissenso alla mafia – I messaggi e le testimonianze" (prefazione di Augusto Cavadi), edito dalla giovane casa editrice BookSprint Edizioni, e quindi disponibile sia nella versione classica cartacea che nella dimensione digitale dell'ebook.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata e cresciuta a Palermo ma, una volta finiti gli studi liceali e conseguita la laurea triennale in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, mi sono trasferita in Emilia Romagna per frequentare l'Università. Vivere da sola per ben due anni è stata un'esperienza meravigliosa, mi ha aiutata a crescere, mi ha consentito di conoscere nuove persone e mi ha arricchita tantissimo. Studiare fuori mi ha dunque permesso di aprire gli occhi al mondo e - se proprio devo dirla tutta - mi ha anche portata a rivalutare la mia bellissima città, i suoi tesori e le sue problematiche.